Threads! Ne hai già sentito parlare? Sai come funziona? È l’ultima trovata di Mark Zuckerberg, padre di Facebook e genitore adottivo di Instagram. Ed è proprio da quest’ultimo che nasce la nuova piattaforma di microbloggig centrata sul testo, ma arricchita da foto, video e audio.
Ideato da Meta lo scorso 14 dicembre, Threads si presenta come rivale di X (Twitter, per capirci). Nato negli Stati Uniti e lanciato nel Regno Unito a luglio, il social network è arrivato ora in Europa e sta già spopolando.
Alla velocità della luce è stato immediatamente adocchiato dagli influencer, dai giornalisti e dai politici che hanno dimostrato difficoltà nel comprendere come utilizzarlo. Tra questi anche alcuni vip siciliani, come si può vedere nel video, che però non si tirano indietro e cercano di cavalcare l’onda della novità, ma restando umili… chiedono consigli su come metterci mano e soprattutto, su quale sia la pronuncia corretta.
Come funziona Threads
Chi ha già avuto esperienza con Twitter ha imparato molto in fretta ad usare Threads. Si possono pubblicare, infatti, aggiornamenti scritti di massimo 500 caratteri. Foto, video, sondaggi e addirittura messaggi vocali, caratteristica che ha incuriosito diversi utenti per la sua peculiarità, dato che sugli altri social (ad eccezione di Whatsapp) non è diffusa.
Il social è governato dall’algoritmo che, inspiegabilmente, rende un thread più virale di altri. Come? Consiglia i post più adatti sulla base degli interessi manifestati dall’utente tramite like, commenti e condivisioni. Un po’ come fa TikTok.
Ed è proprio in un’era in cui TikTok predomina sugli altri social, ecco che nasce Threads. Una piattaforma che vuole riportare l’attenzione al potere delle parole, mantenendo comunque spazio per la creatività multimediale.
