Riforma Superbonus cosa rischi?

In Sicilia ancora da completare il 16,2% dei lavori. Ma sui cantieri incombe il taglio delle agevolazioni al 70%

16 Gennaio 2024

Superbonus? Il quesito è soprattutto uno: quanti contenziosi nasceranno? Il dato fornito dall’Ance è allarmante. In Sicilia, al 31 dicembre, sono ancora da completare lavori per oltre 747 milioni di euro. L’Isola, con il 16,2% di interventi da realizzare, non è certo tra le regioni con la percentuale più alta di cantieri conclusi, almeno per quanto riguarda i condomini. Ma c’è chi ha dati peggiori.

La mappa dei cantieri nei condomini

La regione nella quale sono stati avviati più interventi condominiali è nettamente la Lombardia che ha superato di poco i 13 miliardi di euro di lavori ammessi a detrazione. A seguire c’è l’Emilia-Romagna, con 6,4 miliardi di euro, il Lazio con quasi 5,8 miliardi e la Campania con quasi 5,4 miliardi di euro. La Sicilia è al settimo posto con poco più di 3,5 miliardi.

La mappa dei cantieri ancora aperti

Tanti cantieri in tutta Italia, ma una parte di questi non è stata conclusa. Secondo un report di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, circa il 15% dei lavori in tutta Italia va ancora completata, pari a poco meno di 9,7 miliardi di euro. La media dei lavori finiti è infatti dell’84,9%, la Sicilia è all’83,8%.

Peggio dell’Isola, che è a metà classifica tra le regioni per cantieri ancora aperti, c’è soprattutto la Campania con quasi il 22,7% dei lavori da ultimare, pari a 1,2 miliardi di euro. Va poco meglio in Liguria dove resta da completare il 22,4% delle opere (330 milioni) e nel Lazio dove manca il 20,1% dei lavori (1,1 miliardi di euro).

Superbonus, quali rischi in Sicilia

Con il taglio delle agevolazioni al 70%, infatti, i committenti potrebbero decidere di non proseguire nei lavori: se il contratto prevede lo sconto in fattura, infatti, dovranno compensare la quota non più coperta da sconto fiscale. Il rischio che preferiscano sospendere i lavori è concreto. In alternativa le aziende potrebbero provare a rinegoziare gli accordi. Ance Sicilia, intanto lancia l’allarme: “Ance Sicilia auspica che il governo nazionale trovi una soluzione per assicurare la prosecuzione dei lavori perché, soprattutto nei condomini, non tutti i proprietari hanno le risorse per coprire la differenza sui lavori ancora da eseguire, e c’è il rischio che sorgano contestazioni e contenziosi fra imprese e proprietari che, oltre a ingolfare il sistema giudiziario, avrebbero anche ripercussioni negative sulla ripresa economica di quest’anno”.

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