Catania in crisi Di chi è la colpa?

Statistiche impietose per la squadra di Lucarelli dopo la sconfitta di Picerno

7 Febbraio 2024

Che succede al Catania? Una sola vittoria nel 2024. Tre sconfitte e un pareggio nelle ultime 5 gare. Si, dati e statistiche parlano chiaro: il Catania è in crisi.

Anche a Picerno, nel recupero della 22esima giornata del girone C, i rossazzurri hanno messo in campo una prestazione ben al di sotto della sufficienza. Anzi, forse peggio, vicina al nulla più totale. Impauriti, senza gioco. Privi di anima.

Più che i risultati, con il tredicesimo posto in classifica che fotografa alla perfezione l’annata terribile della società di Pelligra, ai tifosi etnei fa male vedere una squadra che sembra abbia alzato bandiera bianca già a febbraio.

Al momento, in questo Catania su cui nessun effetto sembra essere stato sortito dal ritorno di Cristiano Lucarelli al posto del tanto contestato Luca Tabbiani (era davvero solo colpa sua?) e dal “roboante” calciomercato invernale – aspettando  “ Sturarot” – non si salva niente.

Il tecnico livornese sembra provarci in tutti i modi, vanamente: formazioni diverse ad ogni giornata, difesa a 3 in un match e a 4 in quello successivo, conferenze stampa da parafulmine assorbendo le critiche e difendendo i suoi ragazzi. Anche lui, però, sembra essere entrato all’interno di quella spirale di negatività che attanaglia ormai dall’estate il club dell’Elefante.

L’attacco non punge, con Di Carmine (vittima di ripetuti guai fisici) costretto a sobbarcarsi l’intero reparto avanzato considerate le difficoltà di Costantino e di un Chiricó lontano parente del fantasista esplosivo ammirato lo scorso anno in quel di Crotone. Il centrocampo non crea, non fa filtro, non fa girare il pallone, esponendo così a rischi enormi una retroguardia che già di suo non riesce a garantire affidabilità.

Ebbene sì, questo Catania ad oggi non funziona e deve cominciare a guardarsi le spalle, considerati i soli 7 punti di vantaggio dalla zona play-out, ovvero spareggi per non andare in D: incredibile ma vero.

Ci si domanda, allora, se le responsabilità vadano attribuite soprattutto a chi si trova al ponte di comando: è normale aver compiuto tra entrate e uscite ben 24 operazioni durante la sessione invernale di gennaio smantellando platealmente il progetto che era stato messo in piedi ad inizio campionato?

Potrà la Coppa Italia salvare la stagione di un Catania malato e incapace per adesso di rimettersi in sesto? I dubbi aumentano, le certezze non esistono. A parte una: questo club può e deve fare di più.

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