A Pelligra l'ex Blutec assunzioni a Termini

L’area che ospitava lo stabilimento Fiat assegnata all’imprenditore italo-australiano, presidente del Catania

25 Marzo 2024

Che futuro per l’ex Blutec di Termini Imerese? L’area industriale che un tempo ospitava lo stabilimento Fiat è stata assegnata alla Pelligra Holding Italia, che fa capo all’imprenditore italo australiano Ross Pelligra.

La notizia è emersa nel corso del confronto organizzato al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il progetto realizzato da Pelligra, che punta a rendere l’area di Termini il più grande porto commerciale e logistico di tutta la Sicilia occidentale e di creare un interporto, prevede l’assunzione di 350 dipendenti con garanzia di impiego per almeno i prossimi due anni.

Già a partire da novembre, secondo quanto emerge dal vertice a Roma, Termini diventerà il principale porto commerciale della Sicilia occidentale, con spostamento delle attività di Msc.

Sul futuro di Termini interviene il presidente della Regione Renato Schifani: “Oggi si compie un altro passo avanti per la riconversione dello stabilimento. Un rilancio atteso ormai da tanti, troppi anni e che richiede azioni concrete e tempestive. Il governo regionale continuerà a mantenere alta l’attenzione e a fare la propria parte perché il progetto possa diventare concreta realtà e perché possa essere assicurata agli ex dipendenti una soluzione economica e lavorativa adeguata”.

Soddisfatto anche l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, che ha partecipato alla riunione al Mimit a Roma: “Oggi è una giornata importante per Termini Imerese e per tutta Italia. Dopo oltre dieci anni di false promesse, infatti, l’ex stabilimento della Fiat si avvia a non essere più una cattedrale del deserto. Il gruppo Pelligra, stando alle parole del ministro Adolfo Urso, è specializzato nella riconversione di stabilimenti dismessi in parchi industriali. I commissari hanno esaminato dei casi di successo. Da sempre il governo regionale è al fianco degli oltre 500 lavoratori ex Blutec, le cui sorti sono state al centro della nostra azione. Oltre ai 350 che saranno assunti da chi si aggiudicherà il bando, oggi anche i restanti hanno avuto garanzie da parte della ministra del Lavoro Marina Calderone. Ringrazio di cuore Urso che, grazie alla sua struttura e al suo lavoro, sta dando un’accelerazione a questa vertenza di importanza strategica per la nostra Isola”.

In ballo c’è anche il futuro dei circa 500 ex dipendenti Blutec: “L’assessorato del Lavoro della Regione Siciliana farà per intero la propria parte mettendo a disposizione le risorse previste, che ammontano a 30 milioni di euro, sia per le politiche passive che per quelle attive necessarie a far ripartire il ciclo produttivo – commenta l’assessore Nuccia Albano che ha partecipato alla riunione al Mimit -. Abbiamo già avviato le interlocuzioni per definire un programma di utilizzo delle risorse di concerto con il ministero del Lavoro, supportato dall’agenzia Sviluppo Lavoro Italia, e con le parti sociali. Ci aspettiamo la disponibilità da parte di tutte le istituzioni coinvolte per un proficuo utilizzo delle risorse che abbiamo riprogrammato per la definitiva risoluzione di questa lunga vertenza”. Lo dichiara l’assessore Nuccia Albano che ha partecipato questo pomeriggio alla riunione al Mimit sulla vicenda ex Blutec di Termini Imerese”.

Cauti i sindacati. Secondo Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, e Vincenzo Comella, segretario generale della Uilm di Palermo, il progetto di riqualificazione dell’area industriale di Termini Imerese “presenta non poche difficoltà e elementi ancora da chiarire, ma cercheremo di verificarne la fattibilità poiché potrebbe essere l’ultima occasione per i 560 lavoratori la cui cassa integrazione scadrà il 4 novembre 2024”.

E aggiungono: “L’obiettivo finale consiste naturalmente nell’insediamento sul sito ex Fiat di nuovi investitori; lo stesso interporto del resto offrirebbe occupazione a circa 100 persone. Sempre da parte istituzionale ci è stata prospettata la possibile costituzione di una società di scopo per la assunzione degli altri lavoratori. In ogni caso un certo numero, attualmente quantificabile in 40 persone, potrebbe già andare in pensione”.

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