Catania dopo Padova il conto è salato

Non solo porte chiuse al Massimino per la finale di ritorno di Coppa Italia, ma anche daspo per 17 tifosi etnei

22 Marzo 2024

Il Catania avrebbe certamente bisogno dei suoi tifosi nella gara di ritorno della finale di Coppa Italia. Ma la partita del 2 aprile si svolgerà a porte chiuse dopo gli scontri del match di andata allo stadio Euganeo. E c’è di più: a conclusione delle indagini la questura di Padova ha emesso 17 daspo nei confronti di altrettanti ultras del Catania. Sette hanno la durata di 10 anni (per sei di loro c’è anche l’obbligo di firma), cinque hanno durata di 5 anni (quattro con obbligo di firma per tre anni) mentre gli altri cinque daspo termineranno dopo due anni.

Le indagini hanno messo in luce anche un altro particolare: tre tifosi catanesi erano già stati coinvolti negli scontri del 2 febbraio 2007 allo stadio Massimino in occasione del derby Catania-Palermo, quando fu ucciso l’ispettore capo della polizia Filippo Raciti.

“Occorre una riflessione – commenta il questore di Padova Marco Odorisio – in quanto, persone già condannate per reati specifici e destinatarie di provvedimenti di daspo in caso di gravi recidive, come gli episodi accaduti martedì sera allo stadio Euganeo, dovrebbero essere destinatarie di provvedimenti interdettivi a tempo indeterminato”.

Chi sono i 17 destinatari del daspo? Si tratta degli 11 autori dell’invasione di campo allo stadio di Padova, ma anche di altro sei ultras trovati in possesso di fumogeni, petardi e una bomba carta. Uno degli arrestati era già stato destinatario di daspo nel 2015 e 2017, oltre ad avere precedenti per associazione mafiosa, rapina, stupefacenti.

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