Altro terremoto in casa Catania? Dopo la nuova umiliazione in campionato, si è interrotto il rapporto tra la società e il tecnico Cristiano Lucarelli. Lo ha ufficializzato il vicepresidente e amministratore delegato Vincenzo Grella al termine di un confronto con l’allenatore: “Ho apprezzato moltissimo la sua franchezza e la sua onestà intellettuale ma abbiamo constatato congiuntamente che non sussistono i presupposti per affrontare insieme le prossime sfide. Abbraccio e ringrazio per l’impegno profuso il mister e tutti i componenti del suo gruppo di lavoro. Renderemo nota a breve la nuova composizione dello staff tecnico della prima squadra”.
Il Catania non riesce proprio ad uscire dalla palude oscura in cui si è addentrato da mesi in campionato incassando la tredicesima sconfitta stagionale.
Ad Avellino è arrivata la mazzata più pesante, un 5-2 che rappresenta fotografia perfetta di un torneo ai limiti del tragicomico per la formazione rossazzurra. Uno schiaffo a palmo aperto, una cosiddetta “manita” in pieno volto che si aggiunge alla collezione di magre figure rimediate dai rossazzurri.
Quella del Catania al Partenio è stata una prova terribile: un primo tempo catastrofico, chiuso sul 3-0 per i padroni di casa con tanto di gol dell’ex Michele Rocca, poi la fugace reazione a inizio ripresa con il redivivo Marsura e l’onnipresente Castellini, infine il crollo definitivo subendo 2 reti nel finale tutte uguali in contropiede.
“Basta populismo, basta gettare benzina sul fuoco: bisogna remare tutti insieme verso la zona tranquilla della classifica per dedicarsi a coppa e play-off”, aveva detto a fine gara Lucarelli. Ma le uniche responsabilità del disastro etneo vanno attribuite a squadra e società, non ad altri fattori esterni.
Nel frattempo, Dio benedica il Giugliano che, battendo 2-1 la Turris, ha fatto un favore alla formazione dell’Elefante lasciando inalterati i 6 punti di vantaggio sulla zona bollente della graduatoria. Il Catania, però, non può più continuare così: che suoni la sveglia, una volta per tutte.