Valle dei Templi così risorge Zeus Olimpio

Rimesso in piedi il Telamone, ricostruito con i frammenti recuperati tra le rovine, il prossimo passo è la nascita di un museo a cielo aperto

24 Marzo 2024

Cosa si deve provare a tornare in piedi dopo 2500 anni. Curiosità lecita, specie per chi è alto quasi otto metri, per carità, ma sarebbe solo una delle storie che potrebbe raccontare il Telamone della Valle dei Templi di Agrigento. Il gigante è stato rimesso in piedi grazie a un progetto che promette di portare novità incredibili in quella parte del sito archeologico che un tempo era dominata dal tempio di Zeus Olimpio, il più grande e importante della valle, raso purtroppo al suolo da un terremoto nel 1401 e poi maltrattato nei secoli come noi siciliani abbiamo spesso saputo fare bene con i nostri tesori.

I telamoni, quello vero che si trova al museo di Agrigento e quello che è stato finalmente rimesso in piedi, ricostruito con frammenti di diversi telamoni recuperati tra le rovine, ci raccontano la storia di un tempio magnifico di cui questi giganti erano solo una piccola porzione delle facciate, che dovevano essere alte qualcosa come quaranta metri ed estendersi in lunghezza sui lati per più di 112. Un campo di calcio, ma con decorazioni pazzesche, scene tratte dalla mitologia greca.

Dopo l’inaugurazione dell’opera, non sono mancate le polemiche. Il modo in cui è stata realizzata, partendo dai pezzi di altre sculture, ha diviso gli addetti ai lavori, alcuni dei quali lo hanno definito “Frankenstein”.

Tuttavia, il percorso intrapreso dal parco della Valle dei templi è ambizioso e prevede adesso anche una piccola rivoluzione museale a cielo aperto, con tanto di immagini e spiegazioni che permetteranno a chi visiterà le rovine del tempio di Zeus Olimpio di immaginarlo così com’era, in tutta la sua imponenza, grazie a pannelli, grafiche e spiegazioni in grado di portare il visitatore nella Akragas di 2500 anni fa.

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