L'arte "eretica" di Presti, nuove idee per Librino

Dopo aver realizzato la Porta delle Farfalle a Catania, il mecenate ha in mente altri progetti utilizzando le facciate e i tetti dei palazzi

11 Aprile 2024

A Librino, la Porta delle Farfalle – un chilometro e mezzo di bassorilievi in terracotta che hanno trasformato un cavalcavia in un’opera d’arte unica al mondo – custodisce un busto di Sant’Agata che sorride. E qui, a Catania, l’1 febbraio il mecenate Antonio Presti raduna centinaia di bambini e ragazzi delle scuole per una grande festa.

E uno ad uno li interpella: “Tu cosa chiedi a Sant’Agata?”. È il suo modo di creare bellezza, una maieutica ad personam. Il risultato è che basta fare un giro nel quartiere con lui per farsi travolgere dall’affetto che tutti gli riservano. Ovunque: dal tranquillizzante contesto delle scuole, ai palazzoni dove chiunque altro non sarebbe ben accetto.

Presti a Librino ha dedicato la vita: l’ultima fatica durata anni e soldi è la Porta delle Farfalle, ma nella testa mai doma del mecenate si affacciano già altri progetti. “Perché la semina richiede altra semina”, ripete come un mantra. Il senso della semina non sta nell’attesa del raccolto, ma in una nuova semina. Ed eccolo già lavorare per piantare semi di rinnovata bellezza nei peggiori palazzoni di Librino, quasi sempre al centro delle cronache perché piazze di spaccio e delle attività dei clan.
L’artista sta cercando di coinvolgere lo Iacp, l’istituto autonomo case popolari, proprietario degli immobili, in una nuova visione: utilizzare le facciate e i tetti – alcuni dei quali proprio in questi mesi in via di ristrutturazione – per veicolare messaggi artistici. La strada è segnata, nei prossimi mesi l’idea prenderà corpo.
Intanto sembra definitivo il passo indietro da Tusa, dove Presti ha realizzato il suo atelier artistico (chiuso ormai da mesi) e un parco con opere di arte contemporanea. Ma i mille ostacoli burocratici, seppure finalmente risolti, hanno spento il suo entusiasmo: “Ho fatto della mia vita un dono per il bene comune – dice – a Tusa ho ricevuto ingratitudine, ma io ho imparato a ringraziare anche l’ingratitudine”.
Negli ultimi mesi una mano tesa l’ha ricevuta dalla Regione siciliana: la giunta guidata dal presidente Schifani ha siglato un accordo con la Fondazione Antonio Presti “per promuovere l’arte contemporanea, salvaguardare le opere realizzate e curare la formazione dei giovani in collaborazione con altre istituzioni e associazioni”.

Negli anni il mecenate con la sua Fiumara d’Arte ha realizzato in provincia di Messina un parco di sculture di land art che oggi rappresenta per quel territorio un biglietto da visita di inestimabile valore. E che va tutelato e riorganizzato. La Regione ha inoltre garantito alla Fondazione Presti la copertura economica per la prima edizione de “La triennale della contemporaneità” con 340 mila euro. “La manifestazione – hanno spiegato dalla Regione – è finalizzata a selezionare, ogni tre anni, una serie di opere e artisti innovativi, che possano alimentare l’immaginario della fondazione all’interno delle aree Fiumara d’Arte (museo a cielo aperto di sculture monumentali), Atelier sul Mare (museo-albergo), quartiere Librino a Catania (Magma-museo a cielo aperto), Etna-I belvedere dell’anima”.

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