Kertész allenatore eroe, Catania non lo dimentica

di Daniele D'Alessandro

Il tecnico ungherese ricordato non solo per il gioco spumeggiante ma anche per aver salvato tante vite

25 Aprile 2024

In quanti conoscono la storia di Géza Kertész? Il suo nome viene ricordato non solo per aver lasciato il segno nel calcio catanese ma anche tutte le volte in cui vengono commemorati gli ebrei barbaramente uccisi dal regime nazista durante la seconda guerra mondiale.

Tra le vittime dell’esercito tedesco c’è anche lui, una figura divenuta leggenda ai piedi dell’Etna. Géza Kertész, allenatore ungherese nato a Budapest, fu alla guida della squadra rossazzurra per 4 stagioni negli anni ‘30: dal 1933 al 1936 in B e nella stagione 41-42 in C.

Tecnico dal calcio spumeggiante, divertiva il pubblico. Di lui si ricorda anche la promozione in cadetteria e il salto in serie A sfiorato.

Kertèsz legò fortemente con Catania, respingendo diverse volte la corte di club più blasonati. Particolarmente scaramantico, era solito pranzare ogni domenica nel pre-partita con l’allora presidente rossazzurro nello stesso locale in piazza Roma. Erano i tempi in cui il Catania disputava i match casalinghi non al Cibali (non esisteva ancora) ma allo stadio dei “Cento Anni” in piazza Esposizione, l’attuale piazza Verga.

La bellezza della figura di Geza Kertesz sta tuttavia in ciò che fece al di fuori del campo. Nel 1943, infatti, decise di tornare nella sua Budapest per allenare l’Ujpest. Ciò però non gli fu possibile, perché la sua carriera si interruppe per colpa del conflitto. Erano infatti gli anni della seconda guerra mondiale e l’Ungheria era invasa dai nazisti di Hitler.

Proprio in quei giorni Geza divenne eroe, salvando ebrei ungheresi perseguitati. In che modo? Sfruttando la conoscenza della lingua tedesca, si finse soldato nazista, riuscendo a far scappare coloro che si erano rifugiati nei buchi più nascosti del ghetto di Budapest.

Un gesto immenso che purtroppo pagò con la vita, poiché il 6 febbraio del 1945, pochi giorni prima della liberazione della capitale ungherese, venne fucilato dall’esercito tedesco. A lui oggi a Catania è dedicata una strada, una targa all’interno dello stadio Massimino e il murales all’esterno dell’impianto. Gesa Kertesz, più di un allenatore. Un eroe che Catania non dimenticherà mai.

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