Siccità in Sicilia si punta su dissalatori mobili e nuovi pozzi

Guasti e dighe a secco. La Regione Siciliana sta disponendo un piano di interventi da inviare a Roma

18 Aprile 2024

L’emergenza idrica non si risolve solo con la danza della pioggia ma anche con gli interventi alle infrastrutture. Lo dimostrano i guasti alla rete idrica che, per esempio, ieri hanno lasciato a secco alcuni quartieri di Palermo, la frazione di Portella di Mare a Misilmeri, e Balestrate. In provincia di Trapani, invece, i sindacati agricoli oggi alzano la voce per denunciare lo stato di precarietà in cui si trovano le dighe Trinità e Rubino con gravi conseguenze per le aziende del settore.

Siccità, il piano di interventi della Regione Siciliana

Le soluzioni? La cabina di regia regionale per l’emergenza idrica in Sicilia ne ha individuate alcune nel corso dell’ultima riunione a Palazzo d’Orleans. La struttura, presieduta dal governatore Renato Schifani e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, sta lavorando al piano di interventi da inviare a Roma per la valutazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità, già richiesto dalla giunta regionale.

Le proposte riguardano la rigenerazione di una cinquantina di pozzi e sorgenti esistenti ad uso idropotabile, l’individuazione di un centinaio di siti, vicini a condutture e linee elettriche, in tutta la Sicilia in cui scavare nuovi pozzi ad uso irriguo, salvaguardando così le scorte idriche presenti nelle dighe da destinare esclusivamente per la popolazione. Previsti anche interventi su impianti di pompaggio e condutture, operazioni di sfangamento di sei traverse fluviali, finanziamenti per la riattivazione delle autobotti in una sessantina di Comuni.

Sul fronte dissalatori si lavorerà nell’immediato con l’acquisto e l’installazione di moduli mobili nei siti esistenti, nell’attesa di poter procedere alla sostituzione degli impianti fissi a Porto Empedocle, Trapani e Gela, dove i tecnici della task-force in queste ore stanno effettuando ispezioni. Una soluzione importante e di ridotto impatto economico per dare respiro all’agricoltura della Piana di Catania potrà arrivare dalla riparazione di alcune paratie su Ponte Barca, dove a breve verrà verificato se è possibile utilizzare un flusso d’acqua aggiuntivo di circa 500 litri al secondo, sfruttando la pendenza.

Guasto alla rete idrica a Palermo

L’Amap è stata costretta a intervenire d’urgenza sulla condotta di Scillato e sulla rete di alimentazione su viale Regione Siciliana a Palermo, dove erano consistenti le perdite d’acqua. I lavori di riparazione hanno riguardato i quartieri Noce, Uditore, Calatafimi, Roccella, Bonagia, Falsomiele e le zone confinanti. Per i residenti è stato necessario utilizzare recipienti e cisterne.

Strutture colabrodo, protesta nel Trapanese

In un documento firmato dalle segreterie provinciali di Confasal, Copagri, Feder.Agri, Fna, Confagricoltura e Liberi agricoltori della Provincia di Trapani, arriva l’appello a intervenire nelle dighe Trinità e Rubino temendo che gli effetti della siccità e i problemi strutturali “possano compromettere il futuro di decine di migliaia di aziende agricole”.

Sei anni fa l’Autorità di Bacino ha imposto la riduzione della capienza massima per entrambi gli invasi. Il risultato? Quando piove si aprono le paratie per far uscire l’acqua in eccesso rispetto ai livelli consentiti.

Secondo i sindacati, dal 2018 “nulla o poco è stato fatto, se non l’imposizione di limitazioni nell’immagazzinamento delle scarse acque piovane del territorio servito”. Le difficoltà di approvvigionamento idrico, dunque, pesano “sulle aziende agricole producendo effetti devastanti che, sommate ai problemi di mercato e al caro energia, stanno portando al collasso il settore agricolo”. Per la diga Trinità, il Codacons sta valutando di proporre un’azione collettiva per tutelare gli agricoltori.

Foto di copertina diga Trinità (fonte Codacons)

Approfondisci