Sud Italia arretrato? Una classifica dice il contrario

Uno studio di Unimpresa mostra un dato sorprendente. Adesso è il Meridione a guidare l’economia del Paese

3 Aprile 2024

Il Sud che traina il Nord? Sembra strano ma è così. In un’Italia che vede la Commissione europea limare le previsioni di crescita del Pil, ribassate per il 2024 dallo 0,9% allo 0,7%, emerge un dato sorprendente. Come quello che vede proprio il Sud e le Isole alla guida dell’economia del resto della penisola.

Il Sud traina il Nord: la ricerca

C’è un dato – l’imponibile Iva – che consente di rilevare lo stato di salute dell’economia di un Paese. Il Centro studi di Unimpresa ha considerato le statistiche relative alla fatturazione elettronica del 2023 e la fotografia che ne è emersa sovverte le logiche comuni. A dispetto di quanto infatti si è sempre detto e pensato – il Nord attivo e produttivo contrapposto al Sud stantio e arretrato – lo studio dimostra che è proprio il Sud Italia a trainare l’economia del Paese.

La classifica di Unimpresa

Secondo i dati relativi all’Iva del 2023, in testa alla classifica troviamo il Molise (+14%), seguito da Sicilia (+12%) e Valle d’Aosta (+10%). Subito dopo il podio, svettano la Campania (+7%), il Piemonte (+6%), e ancora sud Italia con Calabria (+6%), Puglia (+4%) e Basilicata (3%). I primi otto posti sono dunque quasi totale appannaggio del Mezzogiorno, con la nostra Isola al secondo posto. A tenere alta la bandiera del Settentrione restano solo la Valle d’Aosta e il Piemonte.

Un dato eclatante se si pensa che il Molise, che figura al primo posto nel ranking fiscale, apporta solo lo 0,4% all’economia nazionale, la Sicilia il 5%, la Valle d’Aosta lo 0,3%.

Il resto della classifica vede Umbria (+3,2%), Sardegna (+2,7%), Emilia Romagna (+2,6%), Abruzzo (+2,3%), Marche (+1,3%) e Toscana (+0,5%). Solo per un soffio, ovvero una variazione positiva dello 0,1%, il Veneto si è salvato dalla zona negativa.

Le 15 regioni che hanno chiuso in positivo corrispondono al 59% circa del pil del Paese. Fanalino di coda cinque regioni che tuttavia, da sole, rappresentano circa il 41% del prodotto interno lordo. Parliamo di Friuli Venezia Giulia (-1%), Trentino Alto Adige (-1%), Lombardia (-4%), oltre a Lazio e Liguria che, con un risultato economico negativo superiore all’8%, sono nettamente le peggiori aree economiche del Paese. Risultati che portano il dato nazionale della fatturazione elettronica a chiudere in rosso del 2,1%.

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