Andare a 30 all'ora rende le strade più sicure?

I dati che arrivano dalle statistiche sembrano confermarlo. A Palermo il limite di velocità riguarderà presto via Roma

16 Aprile 2024

Dopo l’annuncio dell’assessore comunale all’Urbanistica, Maurizio Carta, sull’introduzione del limite di velocità a 30 km orari in via Roma a Palermo per “aumentare la sicurezza di una delle strade cittadine a più alto rischio”, ci siamo interrogati sull’efficacia di un simile provvedimento. Ecco cosa ci dicono i dati e le ricerche effettuati su scala internazionale.

Velocità ridotta, strade più sicure

Velocità e sicurezza stradale, due variabili che sembra vivano una relazione direttamente proporzionale. Ad evidenziarlo ricerche come quella condotta dall’International Transport Forum L’organizzazione intergovernativa che si occupa a livello mondiale dei trasporti e della loro sicurezza mostra infatti come a una diminuzione della velocità del traffico veicolare corrisponda una diminuzione del numero di incidenti e della loro gravità.

Velocità ridotta: il modello “città 30”

Sono numerose le città europee che da anni ormai applicano il limite di velocità a 30 km orari nelle proprie aree urbane. I risultati ottenuti confermano quanto indicato dalle ricerche. Si pensi a città come Graz, in Austria, tra le prime città d’Europa ad introdurre una zona 30 chilometri orari per tutta l’area urbana: dopo i primi sei mesi, si registrava già una riduzione del 24% degli incidenti gravi.

Dal Regno Unito alla Svizzera: i dati da Edimburgo a Bruxelles

Nel luglio 2016, la città di Edimburgo ha abbassato il limite di velocità su quasi tutte le sue strade da 30 a 20 miglia orarie, corrispondenti a circa 32 km l’ora. Le zone con il limite di velocità ridotto hanno visto una diminuzione del 38% del numero di incidenti stradali (VICE 2022).

Nel Regno Unito, la città di Portsmouth ha avuto una riduzione del 22% degli incidenti stradali. Mentre nelle zone a 20 miglia orarie di Hull, c’è stata una diminuzione degli incidenti totali del 56% e dei feriti mortali e gravi del 90% (van den Dool, 2017).

Bruxelles è una città a 30 km/h dal 1° gennaio 2021. Confrontando i dati del periodo 2016-2020 con il 2021, le autorità hanno rilevato che con le zone 30 km/h c’è stata una riduzione del numero medio di incidenti del 20%. L’effetto riducente sale al 25% in meno di eventi se si considerano feriti gravi e vittime da incidenti stradali (City30-bruxelles).

Francia, il Paese delle città 30

Parigi, dove dal 30 agosto 2021 il traffico veicolare è limitato a 30 km/h, ha visto una diminuzione del 25% del numero di incidenti stradali e del 40% di quelli considerati gravi e mortali (Polis, 2021). Oltre alla capitale, sono città 30 Grenoble, Lille, Nantes, Nizza, Montpellier e altre 200 città medie e piccole. La riduzione della mortalità stradale nel Paese è stata circa del 70%. Inoltre si è registrato un cospicuo aumento di persone che scelgono la bicicletta o i mezzi pubblici per gli spostamenti quotidiani.

In Spagna la città europea dell’anno

Bilbao, nominata Città europea dell’anno agli Urbanism Awards 2018, è la prima città al mondo con più di 300.000 abitanti ad aver introdotto un limite di 30 km orari su tutte le sue strade. Tra il 2019 e il 2020, la città ha ridotto del 23% gli incidenti stradali (Eurocities, 2021).

A 30 km orari si riduce l’energia di collisione

Andare a trenta chilometri orari rappresenta una maggiore sicurezza stradale per una serie di fattori. Basti pensare alla significativa riduzione della cosiddetta “energia di collisione”. Si tratta dell’energia sprigionata in caso di impatto, proporzionale al quadrato della velocità. Procedendo alla velocità di 30 chilometri orari, l’energia di collisione è un terzo rispetto a quella di un incidente a 50 chilometri orari. Facendo un paragone con la caduta dal balcone di un palazzo, mentre un incidente a 30 chilometri orari equivale alla caduta da un primo piano (circa 3,5 metri), uno a 50 chilometri orari corrisponde alla caduta da un terzo piano o poco più (circa 10 metri).

A 30 km orari serve meno spazio di frenata

Anche senza essere degli studiosi di fisica, la relazione tra velocità e frenata appare abbastanza ovvia. Tuttavia, al netto di variabili specifiche come lo stato dell’asfalto, delle gomme, dell’impianto frenante, e così via, la differenza tra le due velocità è notevole. Infatti, a 30 chilometri orari lo spazio di frenata risulta di circa 6 metri, mentre a 50 questa lunghezza diventa 16,5 metri.

A 30 km orari il traffico si riduce

Sempre stando alle ricerche, sembra che la velocità ridotta non allunghi i tempi di percorrenza, né corrisponda ad un aumento del traffico. A darne prova sono diverse ricerche fra cui lo studio condotto qualche anno fa dalla Associazione Svizzera degli ingegneri ed esperti del traffico (SVI). La ricerca dimostra come limitare la velocità massima da 50 km/h a 30 km/h non abbia alcuna incidenza sul flusso del traffico stradale. Anzi, il traffico è beneficiato proprio dalla riduzione della velocità tra 30 a 35 chilometri orari. Il fenomeno si spiega facilmente: il provvedimento infatti induce molte persone a scegliere mezzi alternativi, fluidificando il traffico.

La sostenibilità della velocità ridotta

I benefici della velocità ridotta si ripercuotono anche sull’ambiente. Un aspetto non poco trascurabile, se si considera la grande crisi climatica che stiamo vivendo. Ad affermarlo è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che mostra come una riduzione della velocità ridurrebbe l’emissione di CO2, ma anche gli inquinanti dei veicoli diesel come gli ossidi di azoto e particolato (PM).

La velocità ridotta diminuisce l’inquinamento acustico

Ultimo effetto positivo, ma non in ordine di importanza, è la sensibile riduzione di inquinamento acustico. La velocità ridotta a 30 chilometri orari nelle aree urbane diminuirebbe una significativa fonte di rumore. A dirlo è uno studio svizzero dell’Ufficio federale dell’ambiente: abbassando il limite di velocità da 50 a 30 km/h si ottiene una riduzione di emissioni sonore pari a circa 3 dB. Per capirlo meglio, basti pensare che un simile valore lo si otterrebbe riducendo il traffico della metà.

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