Vincenzo Agostino è morto: una vita alla ricerca della verità

La barba come promessa e simbolo

21 Aprile 2024

Non ha fatto in tempo a radersi il viso Vincenzo Agostino: oggi si è spento all’età di 87 anni. Non ha fatto in tempo nonostante la condanna all’ergastolo dello scorso ottobre del boss di Resuttana Nino Madonia, ritenuto uno dei responsabili del massacro di suo figlio Nino e sua moglie Ida Castelluccio, all’epoca incinta di pochi mesi, avvenuto il 5 agosto del 1989.

La sua barba è cresciuta a dismisura in questi anni, una promessa fatta sulla tomba del figlio: non l’avrebbe tagliata fino a quando i responsabili del massacro non fossero stati consegnati alla giustizia. Era a un passo dal mantenere la parola, attendeva la condanna anche dell’altro boss mafioso coinvolto Gaetano Scotto, ma il tempo non è sempre galantuomo.

Dal giorno dell’omicidio ha partecipato a tutte le udienze, a numerosissime manifestazione antimafia, ha denunciato depistaggi, si è fatto testimone e portavoce della lotta alla criminalità perché la luce non si spegnesse sulla fine tragica del figlio: un uomo dello Stato freddato perché scomodo.

La barba, il simbolo della sua lotta per la verità, resterà impressa nell’immaginario collettivo per ricordare la tenacia che serve spesso in Italia per ottenere giustizia, anche dopo 35 anni.

Foto di Antonio Melita

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