Vini bianchi e bollicine la Sicilia alla conquista del mondo

L’indagine sull’export alla presentazione di Sicilia en Primeur, l’evento che si terrà a Cefalù dal 9 all’11 maggio

30 Aprile 2024

Siamo stati alla presentazione di Sicilia en Primeur, l’anteprima annuale dei vini siciliani organizzata da Assovini, che si terrà a Cefalù dal 9 all’11 maggio. Certo non ci aspettavamo di bere, l’evento era alle 11 del mattino, sarebbe stato eccessivo, ma neanche di leggere dati così confortanti per il settore vitivinicolo siciliano. 

Se infatti negli ultimi anni il mercato mondiale avverte un certo calo di appeal da parte dei vini rossi, la Sicilia, terra appunto storicamente di vini rossi che fa? Si tira fuori i bianchi e sbaraglia tutti. Secondo i dati raccolti dal Nomisma wine monitor di UniCredit, l’export dei vini bianchi fermi è salito del 7 per cento, che diventa addirittura 7,5 per cento nel caso dei prodotti esportati in Francia, +13,9 per cento per i vini esportati in Canada e addirittura +29 per cento per quelli spediti negli Stati Uniti. 

E non è tutto: Champagne? Prosecchino? Ma quannu mai? Pure le bollicine ora parlano siciliano, con l’Isola che si piazza terza tra le regioni italiane per la qualità dei bianchi e addirittura prima nei vini mossi. Un risultato impensabile solo qualche anno fa, reso possibile dalla lungimiranza degli imprenditori locali. Il Grillo invece è il vitigno autoctono che ha sorpreso di più, grazie anche alla sua sensazione di freschezza, ai profumi e alla sua forte connotazione territoriale. Un destino che potrebbero seguire anche tante altre varietà siciliane in rampa di lancio, di cui sentiremo, c’è da starne certi, molto parlare nei prossimi anni.

Contenuto realizzato con il contributo di:

Approfondisci