Aumento della Tari a Palermo, ma i rifiuti per strada restano

L’ok è arrivato dal consiglio comunale. Differenziata? Ferma al 17%. Il confronto con Genova e Torino

4 Maggio 2024

Ormai è chiaro, a Palermo si manifesta uno strano fenomeno per cui più sporca è la città, più aumenta la tassa sui rifiuti.

La discussione in consiglio comunale

E infatti, dopo una seduta fiume, il consiglio comunale di Palermo ha approvato un aumento della Tari del 5%, ma “visto che gli aumenti sono progressivi a pagarne le conseguenze saranno le famiglie più numerose” denunciano le opposizioni. Per sostenere il servizio di nettezza urbana, l’Amministrazione, anche su proposta del sindaco Roberto Lagalla, in un primo momento voleva aumentare la tassa di soggiorno, ma alla fine quella è rimasta intatta. A salire è la Tari: una delibera approvata a fatica visto che i numeri della maggioranza in aula erano risicati. Tra sospensioni, attacchi delle opposizioni, e relazioni in aula degli Uffici, la seduta è finita a mezzanotte passata.

Perché aumentano le tasse e il servizio resta carente?

Inflazione, adeguamenti e evasione fiscale al 50%. A Palermo pagano sempre i giusti e i peccatori continuano a farla franca. Ad aggravare le cose sono le condizioni in cui versa la Rap, la società che si occupa dei rifiuti in città: un azionista di maggioranza, il Comune, che non può finanziare quanto dovrebbe, pochi operatori, mezzi vecchi, una discarica sempre sull’orlo del collasso. 

In tutta Palermo ci sono solo 120 addetti allo spazzamento e lavorano tutti su doppi turni. Ci sono i mezzi nuovi fermi nei depositi perché mancano gli autisti. A breve la situazione si dovrebbe sbloccare visti i concorsi per il nuovo personale. 

Il presidente della Rap Giuseppe Todaro chiede tempo per cercare di migliorare la situazione, se dovesse fallire è pronto a dimettersi. Ma, tra i nuovi concorsi, il potenziamento delle isole ecologiche e i nuovi mezzi su trada, Todaro presente in sala Martorana, si è spinto timidamente a parlare anche di un argomento che in città al momento resta un miraggio: il potenziamento della differenziata che ad oggi è ferma appena al 17%. Il numero uno di Rap pur ammettendo le criticità dell’azienda, punta il dito anche sui comportamenti incivili di alcuni cittadini che non favoriscono il decoro cittadino. 

La Tari a Torino e Genova

Ma com’è la situazione Tari in altre città italiane? Abbiamo fatto una piccola ricerca su Torino e Genova, centri simili al nostro per numero di abitanti, ma molto diverse per servizio offerto. Un esempio pratico: una famiglia di tre componenti che abita in una casa di 100 metri quadri a Genova pagherà 477,31 euro, a Torino invece 671,61. A Palermo 647,86.

Insomma noi paghiamo più o meno quanto i torinesi, ma il servizio reso non è proprio lo stesso.

  • La differenziata è al 55%. 
  • A febbraio il Consiglio comunale ha approvato agevolazioni importanti per le famiglie più numerose
  • Porta a porta attivo quasi su tutta la città 

e giusto per capire come quest’ultimo servizio sia fondamentale, basta pensare che nel capoluogo piemontese la fase di attivazione ha consentito di scovare evasori o chi bluffava su metri quadrati e componenti. 

Genova è la città più simile a noi, ma abbiamo visto che si paga molto meno. 

  • Niente porta a porta
  • discarica su un promontorio
  • in centro e in periferia restano i cassonetti per strada
  • la raccolta dei rifiuti differenziati è attiva solo in alcune zone 
  • isole ecologiche in vari punti della città.

Percentuale di differenziata? Più del 43%. Inoltre è attivo un sistema a punti per il quale più differenzi più puoi risparmiare sulla Tari.

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