Da terra arida ad area verde, come è nato il parco della Favorita

La vegetazione faticava a crescere per mancanza di sorgenti. I Borboni trovarono una soluzione con opere di grande ingegneria

18 Maggio 2024

Sapete che il parco della Favorita di Palermo, che ora per tutti è una sorta di paradiso in terra, un tempo era una landa arida e inospitale? Difficile da immaginare, vero? Eppure la vegetazione faticava terribilmente a crescere, perché qui mancavano le sorgenti. Come hanno risolto il problema i Borboni? Costruendo delle opere che ancora oggi possono essere considerate di grande ingegneria per portare l’acqua dalle sorgenti ai piedi dei monti della cintura palermitana fino a monte Pellegrino con un sistema di condutture e gebbie che attraversava il borgo San Lorenzo.

A far arrivare l’acqua nei campi ci pensavano le torri dell’acqua. Magari non proprio uguali a quella presente a poche centinaia di metri dalla Palazzina Cinese, che è stata costruita con un po’ più di attenzione, per ricordare nella forma una colonna dorica, giusto per risultare gradevole alla vista del re durante le sue passeggiate. Nel nostro video spieghiamo con l’aiuto dello speleologo Pietro Todaro come funzionavano.

La cosa più incredibile però è che gran parte dei canali di irrigazione borbonici non solo esiste ancora, ma è pure in forma smagliante! Un monumento quasi invisibile, perché sempre sotto gli occhi di tutti. Che da oggi, magari, inizierete a notare.

Approfondisci