Nei giorni scorsi è stato recuperato dai fondali di contrada Bulala a Gela, nel Nisseno, il relitto greco del V secolo battezzato “Gela 2“. La nave è lunga 15 metri e larga 5. I primi lavori di recupero sono stati destinati a liberare la nave dal fondale sabbioso e al suo restauro.
Il lavoro è stato affidato alla ditta specializzata in lavori subacquei, Atlantis Srl ed è stato finanziato 900 mila euro dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana.
Lo scavo archeologico subacqueo è iniziato lo scorso luglio e avrà una durata complessiva di 270 giorni secondo la Soprintendenza. I lavori avverranno nei locali di Bosco Littorio, messi a disposizione dalla Soprintendenza per i Beni culturali di Caltanissetta, all’interno del Parco archeologico di Gela.
“Nei prossimi mesi – ha riferito l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – i visitatori che si recheranno al Bosco Littorio potranno assistere alle operazioni di desalinizzazione e restauro dei componenti dell’imbarcazione, così come avvenuto per il Marausa 2. Una volta completate queste attività, si provvederà alla conservazione della nave dentro il “Museo della navi di Gela” all’interno dello stesso Bosco Littorio”.