Tregua all’Assemblea Regionale Siciliana: le attività del parlamento siciliano ,in questo periodo, sono ridotte ai minimi termini. La vicenda recente del presidente Galvagno ha provocato una fase di stallo.
Le commissioni qualcosa fanno, le assemblee ci sono, ma si affrontano perlopiù temi marginali, secondari. Non è momento per trattare argomenti insidiosi, quindi si tralasciano le questioni delicate. Per esempio la variazione di bilancio che si doveva concretizzare a luglio, ma per ora è tutto fermo.
Finché c’è l’inchiesta sul presidente resta aperta, l’attenzione resta alta: tutti osservano per capire come si evolverà la situazione. Se l’indagine dovesse decadere, il clima si distenderebbe. Ma in caso di rinvio di giudizio, si aprirebbe un interrogativo politico importante: Galvagno potrebbe restare al suo posto o sarebbe costretto a dimettersi?
Questa situazione potrebbe aprire nuovi spazi d’azione per le forze politiche rimaste finora a osservare, in attesa del momento giusto per intervenire.
Un eventuale rinvio a giudizio per Galvagno potrebbe portare a richieste di dimissioni, dando il via all’ennesimo gioco di equilibri e strategie dell’Assemblea.
