Il nostro dottor Lupo non era presente alla festa di matrimonio di Raffaele Cuffaro, figlio di Totò, ma ormai lo sappiamo, lui è dappertutto e da nessuna parte.
Circa 2000 invitati tutti in ansia per farsi notare dal padrone di casa; alla corte di Totò Cuffaro c’erano tutti, dai vertici di Forza Italia, compresi il coordinatore Caruso e Simona Vicari, agli assessori Faraoni e Dagnino, fino a Riccardo Gennuso, Bernadette Grasso e Giuseppe Castiglione. C’erano imprenditori, costruttori, e soprattutto i big della sanità siciliana, sia dirigenti regionali che imprenditori privati, poi primari, ex direttori e persino, si dice, alcuni magistrati.
Anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha partecipato alla festa mentre il sindaco di Palermo Roberto Lagalla non si è visto.
Galvagno era stato invitato in primis dal suo partito a non partecipare alle celebrazioni per la strage di via D’Amelio e quindi ha deciso di rendere omaggio al leader della DC.
Intanto a Palazzo dei Normanni è tutto fermo, le riforme non passano, molti non vanno neanche in parlamento, la politica sotto sotto lavora, eccome se lavora.
Luglio però è mese di nuovi acquisti e infatti Forza Italia ha preso Nino Minardo, ex coordinatore regionale della Lega e Cuffaro, che già aveva dato rifugio ad Auteri, fuoriuscito da Fratelli d’Italia, ha un conto in sospeso con Forza Italia.
Anche Luca Sammartino, ex vicepresidente della Regione e uomo forte della Lega, è tentato dalla DC e guarda caso era presente alla festa e a Forza Italia non piace questa cosa, quindi si vuole tenere buono l’amico Cuffaro, anche a costo di rischiare qualche polemica.