Tutti noi ricordiamo gli incendi del 2023, caldo, fuoco ed un odore fortissimo di bruciato.
Proprio mentre leggete, decine e decine di chilometri di terreni siciliani vanno a fuoco, ancora.
È iniziata la stagione degli incendi.
Sono stato all’Università degli studi di Palermo per incontrare il Professore di scienze forestali La Mela Veca ed approfondire il tema.
Abbiamo parlato di prevenzione, di investimenti e di eventi estremi. Secondo il Professore, il 2023 non è stato anomalo per i dati sulla percentuale di incendi dolosi ma quanto più per le condizioni sfavorevoli ed estreme del meteo di quelle settimane. Ci ha anche detto che si sono fatti molti passi in avanti nell’ambito dello spegnimento e della gestione delle emergenze ma pochi invece sulla pulizia ed il controllo del territorio. Infatti, se non curato e abbandonato, qualsiasi campo diventa “combustibile” per il fuoco, rendendo più complesse le operazioni di contrasto all’incendio ed in Sicilia ce ne sono molti.
Il passo successivo, secondo il ricercatore, sarebbe quello di incentivare il ripopolamento delle campagne e tutte quelle attività che mirano a creare comunità dietro a boschi, campagne e periferie, limitando così le aree abbandonate e quindi di conseguenza anche i roghi.