Tre capolavori da non perdere ad Agrigento

Tre capolavori in mostra ad Agrigento: Novelli, Antonello da Messina e Preti raccontano l’arte italiana tra Seicento e spiritualità

23 Luglio 2025

Della mostra i tesori d’Italia, in corso in questi giorni ad Agrigento, vi abbiamo detto un po’ tutto, vi abbiamo anche fatto conoscere tre opere scelte dal curatore. Va bene, ma quali sono invece le mie tre opere preferite? 

Beh, anzitutto, visto che siamo in Sicilia, non potevo lasciare fuori Pietro Novelli. Perché l’artista monregalese in un periodo in cui l’arte in Italia dava il suo meglio, è stato il nostro pezzo da novanta. Uno che viaggiava, studiava, si evolveva. Qui alla valle dei templi è presente con Il Sacrificio di Isacco, opera di quasi metà Seicento, in prestito dalla galleria di Palazzo Abatellis

Altro grandissimo isolano, forse il più grande di tutti tra i siciliani, Antonello da Messina. Forse non una delle sue opere più famose, ma di certo una delle più particolari. Un piccolo gioiello in mostra e già da solo rende questo evento un’occasione imperdibile.

Concludo con un’altra opera del 1640, un grande classico, la negazione di Pietro di Mattia Preti. Un prestito delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, uno dei temi più popolari, quello che ritrae questa scena del giovedì santo, con tanto di luce soprannaturale che porta alla verità e all’auto accusa dell’apostolo. 

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