“L’amore che ho”: la vita di Rosa Balistreri diventa un film

Dall’8 maggio nelle sale italiane, il film di Paolo Licata con le musiche di Carmen Consoli ripercorre la vita sofferta della “cantatrice” siciliana, simbolo della lotta femminista.

12 Maggio 2025

Negli anni ’50 Rosa Balistreri è stata la prima donna a lottare contro le oppressioni sociali e a opporsi a un sistema patriarcale quando ancora di patriarcato nemmeno si parlava. 

Dall’ 8 maggio nelle sale italiane è uscito “L’amore che ho”, film del regista palermitano Paolo Licata basato sulla storia della “cantatrice” di Campobello di Licata, considerata oggi più che maiun’icona femminista e un simbolo di lotta e resistenza contro la violenza. Dopo essere stato presentato con successo al 42° Torino Film FestivalL’amore che ho (titolo di una canzone della Balistreri), ripercorre i drammi e le gioie della leggenda della canzone popolare siciliana. 

Prodotto da Dea Film e Moonlight Pictures il film con le musiche originali di Carmen Consoli è liberamente tratto dalla biografia dell’omonimo romanzo “L’amuri ca v’haiu” di Luca Torregrossa, nipote dell’artista e Licata ne firma anche la sceneggiatura insieme a Maurizio QuaglianaHeidrun Schleef e Antonio Guadalupi. A interpretare l’artista siciliana nelle varie fasi della sua vita: Anita PomarioDonatella Finocchiaro e Lucia Sardo

Nel cast anche Tania Bambaci nel ruolo di Angela, figlia di Rosa, il cui rapporto conflittuale con la madre alimenta il filo narrativo del film e Vincenzo Ferrera che dà il volto a Emanuele, padre di Rosa, un personaggio figlio del suo tempo in cui l’amore filiale è impregnato di cultura patriarcale. 

Il lungometraggio offre uno sguardo nell’anima e nell’incredibile destino di questa artista, che è stata non solo simbolo del Mezzogiorno ma anche una cantautrice che ha lottato in prima linea per i diritti dei lavoratori, contro la mafia e a favore dell’emancipazione femminile, in un periodo storico cruciale per l’Italia e per il mondo intero. 

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