Sabato 19 luglio, alle ore 21:00, il Teatro Massimo di Palermo apre le sue porte alla memoria. A 33 anni dalla strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, la città si raccoglie nel segno della musica.
Per l’occasione verrà eseguito l’Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms. Non una messa funebre tradizionale, ma un’opera che parla al cuore. Un viaggio musicale attraverso il dolore, la fragilità umana, ma anche la speranza e la consolazione.
A dirigere sarà Salvatore Punturo, Maestro del Coro del Teatro Massimo. Con lui sul palco i solisti Ginevra Gentile (soprano) e Andrea Borghini (baritono), accompagnati al pianoforte da Giuseppe Cinà e Matteo Londero. Il Requiem verrà eseguito nella versione per coro e pianoforte a quattro mani, pensata per valorizzare l’intimità e la profondità emotiva dell’opera.
Brahms scrisse questa musica dopo la perdita della madre e dell’amico Schumann. È un’opera che parla della morte senza paura, come passaggio a qualcosa di più grande. Un messaggio che oggi, in una città come Palermo, assume un valore ancora più profondo.
Un concerto che è anche un gesto civile. Un modo per ricordare, per non dimenticare. Per dire, con la forza della musica, che il sacrificio di chi ha lottato per la giustizia continua a vivere.