Alla ricerca del fresco perduto nella camera dello scirocco

Scopri la camera dello scirocco di Fondo Miciulla, un sito storico che, dal XV secolo, ha visto trasformazioni straordinarie, da cava a rifugio nobiliare e infine simbolo della lotta alla mafia, con la restituzione alla cittadinanza nel 1982

24 Luglio 2025

È estate e fa caldo, e va bene, ma così mi sembra esagerato. Ma per fortuna ci sono gli amici di Terradamare, che hanno una soluzione per tutto. E così abbiamo fatto all’antica: siamo andati a visitare la camera dello scirocco di Fondo Miciulla, una delle tante bellezze cittadine visitabili grazie a Terradamare, appunto. 

Oltre al fresco salvifico, però, questo è comunque un luogo di storia. Una storia fantastica che parte nel XV secolo, quando questa era una cava di calcarenite. Solo diversi anni dopo, le famiglie che nel frattempo avevano acquistato il terreno, hanno utilizzato questo spazio, rinfrescato dall’aria che proviene dal Kanat arabo casualmente scoperto durante gli scavi, come camera dello scirocco, per i loro momenti di relax. 

Ma se il Kanat è il tunnel in cui scorre l’acqua, cos’è quest’altra galleria? Beh, questa è un’altra storia. Fino al 1980, infatti, questo terreno era proprietà del boss mafioso Piraino, che qui aveva fatto scavare una via di fuga che portava dritta in viale della Regione. Il bene fu fatto confiscare da Giovanni Falcone dopo l’arresto del boss e due anni dopo fu il primo bene riconsegnato alla cittadinanza grazie alla legge Rognoni La Torre, scrivendo ancora una volta la storia di questa città.

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