Il Catania non c'è più, tutti i numeri della crisi

di Daniele D'Alessandro

Il ko a Latina fa precipitare in classifica la squadra di Lucarelli. La zona play-out non è lontana

15 Febbraio 2024

Altra partita, stessa storia? Amarezza, malinconia e delusione fanno da cornice all’ennesima prestazione da mani nei capelli del Catania. Appare difficile anche solo tentare di abbozzare un’analisi della prova offerta dai rossazzurri a Latina.

Pure al “Francioni” non si è visto praticamente nulla. Zero gioco, zero occasioni da gol, zero cattiveria: buio pesto. Se ci metti che ultimamente i gol della domenica (in questo caso del mercoledì) capitano sempre agli avversari – con la prodezza del talento scuola Roma Riccardi a consegnare i 3 punti ai nerazzurri – il film horror è completo.

Profondo rossazzurro, potrebbe essere il titolo. Con la regia affidata eccezionalmente non al maestro Dario Argento, bensì al tandem Vincenzo Grella-Cristiano Lucarelli.

Il primo, dopo l’allontanamento del ds Antonello Laneri, ha smantellato in pratica il progetto d’inizio stagione, cacciando via il pupillo Tabbiani (a proposito, 6 risultati utili al Fiorenzuola dal suo ritorno in Emilia) per poi acquistare/cedere calciatori a raffica nel mercato di gennaio senza un’idea chiara e ben precisa. In poche parole: inesperienza e confusione.

Il secondo, tornato come “salvatore della patria”, non sta riuscendo a marcare la differenza, entrato anche lui in una crisi tecnico-tattica manifestatasi anche nella trasferta laziale con l’ennesima formazione titolare e l’ennesimo modulo diverso. 

“I problemi nella vita sono altri, ad esempio le guerre: non il calcio o le sconfitte del Catania”: le parole nel post-partita costituiscono fotografia perfetta di come anche il tecnico livornese non ci stia capendo nulla.

In tutto questo, i risultati non arrivano: una vittoria nel 2024, due gol fatti nelle ultime sei, sconfitte su sconfitte e soltanto 6 punti di vantaggio dalla zona bollente dei play-out. “Profondo rossazzurro”, al cinema: i tifosi affranti e delusi anche a San Valentino dal loro amore grande, abbandonano la sala.

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