Gestione dei rifiuti, i termovalorizzatori sono la soluzione?

In Sicilia ne sorgeranno due, a Palermo e Catania. I dubbi di Mario Pagliaro, scienziato del Cnr: “Si punti sulla differenziata”

17 Maggio 2024

La tari aumenta, i rifiuti restano e per risolvere il problema il presidente della regione Renato Schifani ha annunciato la realizzazione di due termovalorizzatori: uno a Palermo, che dovrebbe sorgere nella zona di Bellolampo, e uno a Catania. Per un investimento totale di 800 milioni di euro.

A prima vista potrebbe sembrare un’ottima notizia per le due grandi città siciliane che non riescono ad ingranare con la raccolta dei rifiuti differenziati che resta sempre a percentuali troppo basse. A Palermo per esempio è ferma ad appena il 17%.

Non sono di questo avviso però ambientalisti, e anche una parte di politici e ricercatori che si oppongono a questo tipo di soluzione denunciando la pericolosità degli impianti. “Siamo sorpresi di questo scatto in avanti del presidente – ha dichiarato Adriano Varrica, deputato regionale del Movimento 5 stelle – l’iter del piano rifiuti regionale è solo alle sue prime fasi. Per essere approvato mancano molti passaggi. Stupisce anche che il sindaco di Palermo possa aver dato la disponibilità di costruire l’impianto qui a Bellolampo. Nascerebbe già fuori norma visto che ci troviamo su un promontorio, senza rispettare le distanze minime dai centri abitati”.

Per capire cos’è un termovalorizzatore e saperne di più sui rischi per l’uomo e l’ambiente che produrrebbero queste tecnologie abbiamo chiesto a Mario Pagliaro, professore al Cnr, che consiglia di puntare tutto sulla raccolta dei rifiuti differenziati.

Approfondisci